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Nessuna Neve

Resta

sulla Montagna

A Primavera

Raccolta di poesie in sembianza d'Haiku di uno sverno sulle montagne Lapponi - Questa raccolta racchiude un intero anno trascorso in completa solitudine all’estremo nord delle montagne Lapponi, ove un paio di anni prima avevo cresciuto un bimbo che ora non c’era più… Il piccolo eremo (circa due metri per due) costruito con i tronchi stessi dei fitti boschi d’abete, fu la mia dimora tra tempeste e buio invernale fino al graduale quasi miracoloso ritorno del sole sulle terre selvagge (e dentro me). Eremo ove appena 80 anni prima s’era rifugiato Unnatj Amma, ultimo grande Noajde (sciamano) del popolo dei Sami, per fuggire alla persecuzione della solita chiesa tramite i soliti missionari. Pur di non finire sotto il loro giogo o dentro i loro roghi, paladini della propria storia millenaria, preferirono perire nascosti tra i boschi e le montagne dei loro antenati, lì ove di essi, ogni muschio o piantina di mirtillo o roccia, era intriso. Nelle lunghe notti invernali, all’interno della piccola capanna, con la compagnia della sola stufa a legna che scoppietta, li sentii cantare, ancora. E li accompagnai col tamburo, spesso; e come per miracolo, la profonda solitudine e mutore delle vastità da cui ero circondato, si rianimavano come essi mai fossero andati via; come mai alcuna mano predatrice fosse giunta a spazzarli come fuscelli: a tal punto ogni vento e neve ed Aurora Boreale e tramonto e cielo di stelle, raccontava al mio essere intero, la loro vivissima presenza. ... Tale raccolta è sorta da sé senza che mai minimamente l’avessi pianificata; né, mai avevo scritto poesia, tanto meno in sembianza di Haiku (e qui tengo a precisare che i miei non sono Haiku, non nel senso classico, ma solo che alcuni ci assomigliano un poco!). Accadde tutto d’un tratto, mentre terminavo la lettura del commento di Osho al “Sutra del Cuore” del Buddha: ecco come nacquero i primi versi. Da allora, il flusso non si è mai interrotto, divenendo al contempo testimonianza di ciò che accade quando si vive sperso tra i boschi del grande Nord, in solitudine, senz’alcuna linea al telefono , senza nessun negozio nei paraggi e senz’alcun altro intento (non la cerca dell’oro, né la caccia né l’ubriacarsi) se non Esserci ed Ascoltare.“Vien da sé tutto ciò che deve, tutto il resto non è naturale. Ed ora vengon fuori queste poesie in sembianza d’Haiku…, mai era capitato!”, scrissi poco dopo i primi versi.   

Per riceverne  a casa una o più copie con dedica personalizzata, scrivetemi!

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