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The   AWHR   Project

ARCTIC  WORLD  HERITAGE  REFUGE  Project

 

 

 

 

Explore, NOT exploit!  -  Esplorare…, NON depredare!-

 "Ora, con questo nuovo progetto Artico per l’Orso Polare (Nanook nelle lingua degli Inuit), i miei intenti son diversi…:

-Vorrei sensibilizzare, chi vorrà seguirmi (non in sci!!), riguardo l’importanza assoluta di creare un’immensa area protetta dall’UNESCO, in altre parole render l’intera zona Artica Patrimonio Mondiale dell’Umanità…: a ricordo imperituro della nostra (una volta tanto…) assennatezza come esseri umani, e non, della nostra follia e scempiaggine" - Ario.

 

Alone Acrs the Arctic

Skiing into the Sacred

Skiing for the Sacred

 

 

AWHR …: che in inglese suona come “Consapevolezza”, ma anche come “Nostra”...

Capire profondamente che ora più che mai è necessario onorare il nostro ruolo di custodi della Madre Terra.

Adesso, l'ambiente Artico (già altamente a rischio per il folle moderno stile di vita) è inoltre minacciato da coloro che sono pronti a sfruttarlo come è stato fatto altrove.

 

Alle solite compagnie assetate di petrolio non importa che il ghiaccio si stia sempre più assottigliando sotto le zampe dell'Orso Polare...; tutto ciò che vedono è che il ghiaccio sottile sta rendendo più facile per loro (per la prima volta da millenni) l'ingresso nelle regioni artiche per estrarre tutto il petrolio che possono ottenere.

Per soddisfare il nostro bisogno di aver di più, sempre di più e di più...

Ma non possiamo accettarlo. Non più.

 

E' una scelta morale per la nostra vita presente e le generazioni future.

L'Artico è da sempre la terra del Silenzio, del Nanook, il possente Orso Bianco, delle foche, delle popolazioni dei Nativi e degli esploratori. Nessun'altra traccia deve essere lasciata sulla sua terra Sacra se non quella degli animali selvatici e quella degli esploratori alla ricerca del suo Silenzio...

 

Una terra di Bellezza, una terra da esplorare, non da sfruttare!

 

Il nostro obiettivo mira a creare una vasto Santuario nell'Artico.

Un monumento alla nostra Bellezza come Esseri Umani nell'Oceano Artico, in Groenlandia e nei territori del Nunavut.

 

Noi, come razza umana, siamo stati capaci di grandi successi.

Non sempre positivi.

E' davvero il momento di mostrare a noi stessi e al nostro Pianeta ciò che possiamo fare quando amiamo, quando crediamo, quando ci teniamo...

 

Ario Daniel Zhoh, Esploratore Polare e Guida Alpina, ha già attraversato l'Alaska dalle coste dell’oceano Pacifico fino all'Oceano Artico qualche anno fa (viaggio narrato nel libro “Verso il Cuore Bianco della Terra”, Corbaccio Editore): sulle proprie gambe, sugli sci, portando con sé il poco di cui aveva bisogno (davvero poco…) tirando una piccola slitta.

Da Novembre a Maggio, ha camminato attraverso l'inverno e le montagne più selvagge, aprendosi la pista a fatica per oltre 2500 km quando a -40 la neve diventa come polvere; durante il viaggio si è avvolto nella bandiera dei Nativi Athapasca Gwich'in.

 

Perchè il suo viaggio sugli sci attraverso l'Alaska (www.honortheplanet.net) era per loro, era per protestare ed aumentare la consapevolezza sui rischi che l’Arctic National Wildlife Refuge (la loro patria ancestrale) corre da anni, grazie alle solite avide compagnie petrolifere...

 

Il motto del viaggio in Alaska era:

“Un Viaggio in sci in cui ogni passo è una preghiera e un atto d'amore verso la Nostra Sacra Madre Terra”

Anche in questo caso, con “Explore not Exploit Project!”, Ario tornerà ad attraversare sugli sci queste terre ricoperte di ghiaccio, in modo da testimoniare le condizioni di vita di animali e persone nelle regioni artiche (quattro volte più influenzate dai cambiamenti climatici rispetto che altrove) e per far sapere come sia importante per tutti noi proteggere e salvare loro, come un qualsiasi altro angolo del nostro Pianeta Casa.

 

Ario vuol continuare a “mostrare”, con le sue traversate, ciò cui il nostro stile di vita ha portato alla Terra: mostrarlo tramite i suoi viaggi in sci di mesi, senza altri “bisogni” se non quel poco cibo che riuscirà a portare con sè, senza negozi di alimentari attorno nè centri commerciali... Viaggerà senza nulla nel nulla e saprà riuscirvi alla perfezione! Poiché, con le sue parole: “Abbiamo bisogno di così poco per essere felici, potremmo far a meno di così tante cose, lasciando in questo modo respirare il Pianeta. Abbiamo bisogno di così poco, perché abbiamo, perché siamo così tanto: siamo VIVI!

 

Se Ario può sciare per mesi nelle più remote, fredde e selvagge aree del nostro Pianeta, utilizzando quasi nulla (perché quasi nulla può portare con sé) ... tutti noi potremmo fare altrettanto…! Chiaramente, non nel senso che dovremmo fare come lui, sciare per mesi nel gelo…: basterebbe meno…, assai meno di questo, cose piccole, dettagli quotidiani...: usare meno, sprecare nulla, ad ogni istante J

Dettagli apparentemente insignificanti ma che fanno la differenza per il nostro Pianeta.

Oh... se lo facessimo!

 

E' possibile partecipare, sostenere o suggerire idee per l’AWHR Project.

Anche solo portando una bandiera importante come quella di Greenpeace (o come ha fatto Ario con la bandiera dei Gwich'in in Alaska) aiuterebbe a focalizzare l'attenzione.

Aiuterebbe.

 

Semplicemente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Puoi seguire o contattarci su: www.honortheplanet.net   

 

Grazie, l’Orso Polare è felice di quest’interessamento J

 

 

 

 

 

 

AAA

Alone Across the Arctic

Alone for the Arctic

Calling for an Unesco World Heritage Project

One man alone, his skis and the Wild Arctic Spaces.

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Skiing into the Sacred

Skiing for the Sacred

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INUKSUK….il Logo

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per finire, due parole riguardo la figura scelta per il logo qui sopra; si tratta dell’Inuksuk (“Coloro che Sembran Umani”, “Coloro che Indicano la Via…”, quella Via. Mai come ora urgente…), quanto di più antico esista nelle terre Artiche a ricordare la via degli antenati Inuit. Ancora oggi un poco ovunque è possibile imbattersi negli Inuksuk, questi ometti di pietra risalenti a millenni. Con essi gli antenati Inuit tracciavano la strada; ora, che non “servon più” a tale scopo…, è come se essi restassero in guisa di guardiani di ciò che fu, a segnare ed indicare ancora, la Via…, quanto mai oggi persa. Quanto mai, oggi, indispensabile e vitale. Abbiamo pensato che nulla di più Sacro dell’Inuksuk potesse rappresentare quanto andato perso (e non solo nell’Artide…); abbiamo pensato che (oltre ad onorare ciò che esso rappresentò e rappresenta per le genti che lo crearono…) l’Inuksuk possa ora divenire simbolo di un Ritorno planetario alle nostre origini di figli della Terra. Non solo Artica. 

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